A pochi chilometri da Bera e dal
confine francese, nella Navarra spagnola, c'è il Landaburu Borda, un
bel progetto di Jordi Hidalgo Tané, realizzato intorno a un antico
edificio di pietra per rispettare il paesaggio magico della montagna
e diventarne parte, senza disturbarlo. Il committente richiedeva una
casa per le vacanze, in cui staccare dai ritmi cittadini,
l'architetto catalano gli ha regalato un progetto innovativo e ricco
di fascino, diviso in due diverse sezioni, la zona notte nel
rinnovato edificio di pietra, la zona giorno all'interno della
montagna, appositamente scavata.
A unire le due unità indipendenti, un sorprendente corridoio di vetro, completamente trasparente, quasi invisibile per chi guarda dall'esterno e come un'esplosione di rapporto diretto con la natura per chi, percorrendolo, dall'interno si guarda intorno. Quasi un manifesto del progetto nel suo elemento più delicato.
Sotto la montagna, e seguendo le sue pendenze, Hidalgo Tané ha realizzato un unico ambiente, illuminato da un lucernario continuo e da un nastro orizzontale, che guarda direttamente sull'incantevole paesaggio pirenaico. Un modo di "osservare il magnifico paesaggio che abbiamo davanti, al riparo nella "grotta"" secondo le parole dello stesso Hidalgo Tané. A dominare e a incantare è l'uso dei materiali, che unifica le due unità del progetto: il cemento che crea la "grotta" in cui si sviluppano gli spazi, il legno di rovere che riveste il pavimento, il vetro che inonda di luce e rende trasparente il rapporto con l'esterno.
Nell'edificio preesistente, il protagonismo è tutto per il cemento, il legno e il vetro, a cui si aggiunge la pietra a vista, lasciata lungo una parete della scala di acciaio nero, che collega i due piani ed è una testimonianza del passato e del mondo rurale da cui arriva. Il contrasto di colori, la forza del legno, che dà calore più del bel camino di design moderno, affiancato dalle nicchie-deposito del legname, la possenza del cemento a vista, di cui sono perfettamente leggibili le gettate, danno una forte identità contemporanea a un progetto che intende invece essere totalmente rispettoso di un esterno magico e atemporale.
L'interior design asseconda la forza dei materiali, utilizzando i suoi stessi colori: sono grigi non solo le pareti, ma anche il lungo divano della nuova costruzione, le coperte e le tende delle camere da letto, nell'antico edificio di pietra, il legno di rovere ritorna nelle ante della cucina e, nella zona notte, nelle porte e negli armadi delle camere, nel rivestimento dei bagni, con tetto di cemento a vista. "È la materia prima che vincola la casa ai dintorni, il frondoso bosco di roveri che protegge la casa e la dota di ossigeno e vita" scrive nel suo sito web Parklex, che ha fornito i pannelli e i pavimenti di legno per Landaburu Borda "I prodotti Parklex® hanno avuto un notevole protagonismo in vari interventi all'interno per la loro qualità materiale, la facile posa e la resistenza all'umidità e all'uso intensivo. Il rovere naturale, che è stato scelto per la finitura di questi prodotti, copre paramenti verticali e orizzontali, pavimenti e soffitti, configura l'arredo della cucina e trasforma la doccia in un'esperienza unica riuscendo, inoltre, a fare in modo che gli interni trasmettano una forte coerenza stilistica. Sotto l'aspetto naturale del rovere, scelto attentamente, i vari strati che configurano il prodotto nascondono un processo tecnologico, frutto della ricerca e della creatività, che unisce le virtù del legno, il suo tatto e il calore naturale, ai requisiti tecnici per una buona posa".
Il design è minimal, per lasciare aperto e comprensibile il dialogo tra i materiali. A ingentilire la loro forza ci sono le piante, ampiamente usate nel corridoio di vetro e nel largo davanzale del lungo nastro orizzontale, quasi come fossero un terreno d'incontro, un filtro tra interno ed esterno.
Foto di José Hevia
A unire le due unità indipendenti, un sorprendente corridoio di vetro, completamente trasparente, quasi invisibile per chi guarda dall'esterno e come un'esplosione di rapporto diretto con la natura per chi, percorrendolo, dall'interno si guarda intorno. Quasi un manifesto del progetto nel suo elemento più delicato.
Sotto la montagna, e seguendo le sue pendenze, Hidalgo Tané ha realizzato un unico ambiente, illuminato da un lucernario continuo e da un nastro orizzontale, che guarda direttamente sull'incantevole paesaggio pirenaico. Un modo di "osservare il magnifico paesaggio che abbiamo davanti, al riparo nella "grotta"" secondo le parole dello stesso Hidalgo Tané. A dominare e a incantare è l'uso dei materiali, che unifica le due unità del progetto: il cemento che crea la "grotta" in cui si sviluppano gli spazi, il legno di rovere che riveste il pavimento, il vetro che inonda di luce e rende trasparente il rapporto con l'esterno.
Nell'edificio preesistente, il protagonismo è tutto per il cemento, il legno e il vetro, a cui si aggiunge la pietra a vista, lasciata lungo una parete della scala di acciaio nero, che collega i due piani ed è una testimonianza del passato e del mondo rurale da cui arriva. Il contrasto di colori, la forza del legno, che dà calore più del bel camino di design moderno, affiancato dalle nicchie-deposito del legname, la possenza del cemento a vista, di cui sono perfettamente leggibili le gettate, danno una forte identità contemporanea a un progetto che intende invece essere totalmente rispettoso di un esterno magico e atemporale.
L'interior design asseconda la forza dei materiali, utilizzando i suoi stessi colori: sono grigi non solo le pareti, ma anche il lungo divano della nuova costruzione, le coperte e le tende delle camere da letto, nell'antico edificio di pietra, il legno di rovere ritorna nelle ante della cucina e, nella zona notte, nelle porte e negli armadi delle camere, nel rivestimento dei bagni, con tetto di cemento a vista. "È la materia prima che vincola la casa ai dintorni, il frondoso bosco di roveri che protegge la casa e la dota di ossigeno e vita" scrive nel suo sito web Parklex, che ha fornito i pannelli e i pavimenti di legno per Landaburu Borda "I prodotti Parklex® hanno avuto un notevole protagonismo in vari interventi all'interno per la loro qualità materiale, la facile posa e la resistenza all'umidità e all'uso intensivo. Il rovere naturale, che è stato scelto per la finitura di questi prodotti, copre paramenti verticali e orizzontali, pavimenti e soffitti, configura l'arredo della cucina e trasforma la doccia in un'esperienza unica riuscendo, inoltre, a fare in modo che gli interni trasmettano una forte coerenza stilistica. Sotto l'aspetto naturale del rovere, scelto attentamente, i vari strati che configurano il prodotto nascondono un processo tecnologico, frutto della ricerca e della creatività, che unisce le virtù del legno, il suo tatto e il calore naturale, ai requisiti tecnici per una buona posa".
Il design è minimal, per lasciare aperto e comprensibile il dialogo tra i materiali. A ingentilire la loro forza ci sono le piante, ampiamente usate nel corridoio di vetro e nel largo davanzale del lungo nastro orizzontale, quasi come fossero un terreno d'incontro, un filtro tra interno ed esterno.
Foto di José Hevia
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