A Lione, nel pittoresco quartiere della
Vieux Lyon, di stradine strette ed edifici allungati verso l'interno
dell'isolato, c'è questo bell'appartamento di 80 metri quadrati,
ristrutturato dal parigino Studio Razavi per un giovane ricercatore
che vive da solo e che desiderava "uno spazio introspettivo",
"un luogo in cui non ci si sentisse sopraffatti dalle
informazioni decorative e potessero essere celebrate le
caratteristiche originali". Ai desideri del proprietario, bisogna aggiungere la
pianta dell'appartamento, stretta sulla facciata principale
dell'edificio e allungata verso l'interno, con una sola altra
finestra, affacciata sul cortile e utilizzata per la camera da letto.
Il progetto di ristrutturazione ha messo mano a 60 anni di abbandono e ha valorizzato il bel soffitto ligneo della sala principale e i due grandi camini di pietra, uno nel soggiorno e l'altro in camera da letto, non solo attraverso il restauro, ma anche attraverso un interior design sobrio, rigoroso e carico di personalità. L'arco è diventato il filo conduttore del racconto: non solo dà forma alle porte, ma ritorna anche nelle nicchie, negli armadi, persino come motivo decorativo sulla mensola posta sulle porte o nell'angolo studio, accanto al camino; riprendono l'arco anche gli schermi posti davanti ai radiatori, sotto le finestre. È la risposta irriverente all'intensa geometria dell'appartamento, enfatizzata dalle travi di legno di quercia del soffitto, dalle mensole e dai motivi a scala che ritornano nelle nicchie e nel mobile della cucina. Ma è anche un richiamo al passato medievale dell'appartamento, che dialoga armoniosamente con i soffitti lignei.
La ristrutturazione sembra infatti non aver paura di citare il passato e la storia dell'edificio, dando loro una chiave di lettura contemporanea, in linea con le esigenze di introspezione del proprietario. Così le pareti sono rivestite di gesso grigio chiaro, appena illuminate dal contrastante verde acqua dei mobili e dei motivi decorativi ad arco. Il tocco di colore è garantito anche dal tavolo di vetro di Capdell con le gambe sorprendentemente rosse, accompagnato da sedie nere; il divano di Muuto è grigio; il leggero pavimento di legno chiaro è la giustapposizione adeguata al soffitto così carico di passato.
Oltre questo soggiorno così ricco di personalità, un piccolo andito su cui si affacciano il bagno con doccia, accessibile anche dall'atrio d'ingresso, e la camera da letto, rigorosa e sobria, con il camino di pietra restaurato come unico elemento decorativo (le sue pareti sono grigie, come quelle del soggiorno). Sullo stesso asse, si apre nella camera un piccolo bagno dalla forma molto allungata.
Un interior design sostanzialmente minimal, con pochi elementi d'arredo, ma capace di interpretare il lungo passato dell'edificio, valorizzando i suoi elementi caratteristici e facendoli dialogare con un archetipo dell'architettura come l'arco. Il risultato dona una forte identità all'appartamento e offre tanti elementi di ispirazione.
Le foto sono di Simone Bossi.
Il progetto di ristrutturazione ha messo mano a 60 anni di abbandono e ha valorizzato il bel soffitto ligneo della sala principale e i due grandi camini di pietra, uno nel soggiorno e l'altro in camera da letto, non solo attraverso il restauro, ma anche attraverso un interior design sobrio, rigoroso e carico di personalità. L'arco è diventato il filo conduttore del racconto: non solo dà forma alle porte, ma ritorna anche nelle nicchie, negli armadi, persino come motivo decorativo sulla mensola posta sulle porte o nell'angolo studio, accanto al camino; riprendono l'arco anche gli schermi posti davanti ai radiatori, sotto le finestre. È la risposta irriverente all'intensa geometria dell'appartamento, enfatizzata dalle travi di legno di quercia del soffitto, dalle mensole e dai motivi a scala che ritornano nelle nicchie e nel mobile della cucina. Ma è anche un richiamo al passato medievale dell'appartamento, che dialoga armoniosamente con i soffitti lignei.
La ristrutturazione sembra infatti non aver paura di citare il passato e la storia dell'edificio, dando loro una chiave di lettura contemporanea, in linea con le esigenze di introspezione del proprietario. Così le pareti sono rivestite di gesso grigio chiaro, appena illuminate dal contrastante verde acqua dei mobili e dei motivi decorativi ad arco. Il tocco di colore è garantito anche dal tavolo di vetro di Capdell con le gambe sorprendentemente rosse, accompagnato da sedie nere; il divano di Muuto è grigio; il leggero pavimento di legno chiaro è la giustapposizione adeguata al soffitto così carico di passato.
Oltre questo soggiorno così ricco di personalità, un piccolo andito su cui si affacciano il bagno con doccia, accessibile anche dall'atrio d'ingresso, e la camera da letto, rigorosa e sobria, con il camino di pietra restaurato come unico elemento decorativo (le sue pareti sono grigie, come quelle del soggiorno). Sullo stesso asse, si apre nella camera un piccolo bagno dalla forma molto allungata.
Un interior design sostanzialmente minimal, con pochi elementi d'arredo, ma capace di interpretare il lungo passato dell'edificio, valorizzando i suoi elementi caratteristici e facendoli dialogare con un archetipo dell'architettura come l'arco. Il risultato dona una forte identità all'appartamento e offre tanti elementi di ispirazione.
Le foto sono di Simone Bossi.
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